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A partire da Marzo 2025, il Regolamento PIC subirà aggiornamenti che influenzeranno le esportazioni chimiche delle aziende con sede nell'Unione Europea. Questo perché l'Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (ECHA) ha annunciato l'inclusione di 40 nuove sostanze pericolose nell'Allegato I del regolamento.

Gli aggiornamenti annunciati dall'ECHA a gennaio 2025 mirano a rafforzare il controllo sull'esportazione e sull'importazione di prodotti chimici che presentano rischi significativi per la salute e l'ambiente.

In questo articolo spieghiamo cos'è il PIC, analizziamo i tre tipi di procedure previste dal regolamento per garantire la gestione sicura dei prodotti chimici e approfondiamo le implicazioni di questi aggiornamenti, che impongono nuove responsabilità alle aziende europee.

Che cos'è il Regolamento PIC?

Il Regolamento di Previo Consenso Informato, PIC (UE N. 649/2012), regola l'importazione e l'esportazione di prodotti chimici pericolosi all'interno e all'esterno dell'Unione Europea.

Questo regolamento stabilisce una serie di obblighi per le aziende che intendono esportare queste sostanze verso Paesi al di fuori dell'UE. Per garantire una gestione sicura di questi prodotti, si applicano tre tipi di procedure:

Notifica di esportazione:

I prodotti chimici inclusi nella parte 1 dell'Allegato I devono essere notificati prima della loro esportazione. Se un esportatore intende esportare per la prima volta un prodotto chimico dall'Unione Europea verso un Paese terzo, deve inviare una notifica all'autorità nazionale dello Stato membro esportatore,  almeno 35 giorni prima della data prevista per l'esportazione.

Questa notifica deve essere presentata annualmente per ogni esportazione del prodotto. L'autorità nazionale verificherà che le informazioni siano conformi ai requisiti e, se complete, le invierà all'ECHA 25 giorni prima dell'esportazione.

Consenso esplicito:

La procedura di consenso informato obbliga gli esportatori a ottenere il consenso delle autorità nazionali del Paese importatore. Le sostanze incluse nelle parti 2 e 3 dell'Allegato I richiedono questo consenso esplicito.

L'esportatore deve richiederlo attraverso l'autorità nazionale dello Stato membro dell'UE, che consulterà la Commissione Europea e l'autorità del Paese importatore. Se il Paese importatore concede il consenso all'importazione, l'esportazione può procedere.

Divieto di esportazione:

Non possono essere esportati i prodotti chimici vietati nell'Unione Europea a causa dei rischi per la salute o l'ambiente e inclusi nell'Allegato V.

Questo regolamento non si applica a medicinali, alimenti, prodotti farmaceutici, rifiuti, armi chimiche e altre sostanze regolamentate da normative specifiche dell'UE.

Quali sono le implicazioni degli ultimi aggiornamenti?

Gli aggiornamenti annunciati dall'ECHA, validi dal 1° marzo 2025, implicano che le aziende con sede nell'Unione Europea che intendono esportare 40 nuove sostanze chimiche pericolose dovranno rispettare nuovi obblighi previsti dal Regolamento PIC.

Queste sostanze, che includono 35 pesticidi e 5 prodotti chimici industriali, devono essere notificate all'ECHA prima dell'esportazione. Inoltre, 38 di queste sostanze richiederanno il consenso esplicito dei Paesi importatori, sottolineando la necessità di garantire sicurezza e conformità agli accordi internazionali.

Principali aggiornamenti:

  • Sostanze che richiedono consenso esplicito: La cianammide, il warfarin e altre sostanze già incluse nell'Allegato I richiederanno ora il consenso esplicito dei Paesi importatori.

  • Nuovo divieto di esportazione: Il PFHxS e i suoi composti correlati, ora classificati come inquinanti organici persistenti, saranno soggetti a un divieto totale di esportazione.

  • Ampliamento dell'Allegato I: Il numero totale di prodotti chimici elencati nell'Allegato I del PIC sale ora a 321 sostanze.

Le aziende dovranno utilizzare il sistema informatico ePIC dell'ECHA per effettuare le notifiche necessarie e garantire la conformità a questi nuovi requisiti.

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